I flat sono strutture correttive che si indicano con lettere: a-b-c. Le prime due onde in un patter piatta sono correttive, quindi sono strutture a tre onde, mentre l’onda c è sempre un’onda impulsiva. Per questo motivo, una classica struttura flat è del tipo 3 – 3 – 5. Le onde a e b possono essere correzioni semplici o complesse, mentre l’onda c è una struttura di cinque onde con estensione alla prima, terza o quinta onda. La chiave per interpretare una pattern flat è però l’onda b. In base al livello di ritracciamento dell’onda b nel territorio dell’onda a precedente, possiamo avere diversi tipi di pattern flat. Questi sono divisi in tre categorie principali, ognuna delle quali contiene a sua volta vari tipi di flat.
La chiave resta nell’onda B
Come abbiamo spiegato in altri articoli della nostra Accademia di Trading Forex, in un flat l’onda b ripercorre sempre più del 61,8% della precedente onda a. Per scoprire esattamente dove si trova questo livello, bisogna utilizzare uno strumento di ritracciamento di Fibonacci e trascinarlo dall’inizio dell’onda a fino alla sua fine. Inoltre, ci sono altri livelli da considerare e che possono a loro volta essere aggiunti a uno strumento di Fibonacci. Per aggiungere un livello, bisogna selezionare lo strumento di Fibonacci e usare la scheda Livelli per aggiungere il valore desiderato. Nel nostro caso, ci interessa aggiungere livelli di ritracciamento del 80% e del 123,6%. Sono questi gli altri livelli importanti in un pattern flat, come spiegato nell’articolo dedicato allo strumento di ritracciamento di Fibonacci.
Pattern flat con onda B debole
I flat che rientrano in questa categoria hanno un’onda b che è in grado di ripercorrere più dell’80% dell’onda a precedente. Il ritracciamento dell’onda b è quindi debole, a causa delle dimensioni relativamente piccole dell’onda b stessa. I flat con onda b debole sono ulteriormente suddivisi in base alla lunghezza dell’onda c che segue. In questo caso, ci sono tre possibili lunghezze per l’onda c che, ricordiamo, è l’unica onda impulsiva in un pattern flat:
- la prima possibilità è che l’onda c non riesca a raggiungere i minimi segnati dall’onda a precedente, risultando così più piccola dell’onda b. Questo modello è molto potente e segnala l’arrivo di un movimento nella direzione opposta del flat con un’ondata aggressiva;
- è possibile invece che l’onda c raggiunga i minimi dell’onda a, ma senza riuscire a muoversi oltre il 123,6% della lunghezza dell’onda a. Pertanto, basta misurare la lunghezza dell’onda a, trovare l’estensione del 123,6% e proiettarla dalla fine dell’onda b per avere un’idea di dove terminerà l’onda c del flat;
- infine, se l’onda c è fortemente impulsiva e supera il livello del 123,6% (idealmente oltre il 161,8%), il modello a – b – c si sta estendendo. Questo è importante perché segnala che potrebbe essere in arrivo un consolidamento più grande e di grado maggiore.
Flat con onda B normale
In questa categoria sono incluse alcuni pattern flat la cui onda b è moderatamente forte, nel senso che ripercorre quasi completamente la precedente onda a. È importante prendere in considerazione solo la fine dell’onda b come punto per interpretare il livello di ritracciamento, e non il punto massimo o minimo del pattern. Se l’onda b ritraccia tra l’80% e il 100% ci sono tre possibili tipi di flat, sulla base della stessa interpretazione della lunghezza dell’onda c:
- l’onda c non riesce a muoversi oltre la fine della precedente onda a. In questo caso, il flat che si forma è molto potente e segnala un movimento brusco nella direzione opposta a quella del flat stesso. Questo significa che se il flat è ribassista, arriverà un forte movimento rialzista;
- l’onda c termina oltre la fine della precedente onda a, ma non supera il 123,6%. Questa categoria include flat non molto potenti che sono parte di una correzione complessa o semplice, come una seconda o una quarta onda in un’onda impulsiva, un’onda b in un pattern zigzag o un pattern flat più ampio;
- l’onda c termina oltre il 138.2%. Questo è di gran lunga lo scenario più aggressivo e segnala un intervallo o un consolidamento di grado superiore.
Flat con onda a forte
Questi sono i pattern flat che causano più confusione, ostacolando sia i tori e sia gli orsi. Immagina il seguente scenario: In questo modello, l’onda b ritraccia completamente l’onda a, mentre l’onda c ritraccia a sua volta completamente l’onda b. In questo modo, all’inizio vengono ostacolati gli orsi che piazzano lo stop loss all’inizio dell’onda a, mentre i tori che hanno acquistato l’onda b verranno fermati dall’onda c. Come è avvenuto con le precedenti due categorie, ci sono diversi tipi di flat a seconda della lunghezza dell’onda c:
- l’onda c non riesce a ritracciare completamente l’onda b. Questo accade solo se l’onda b è così forte da estendersi ben oltre il livello di 123,6% citato sopra. Più forte è l’onda b, più simili saranno l’onda a e l’onda c;
- l’onda c termina oltre la fine della precedente onda a, ma non supera il 123,6% di essa. Si tratta di un flat abbastanza raro, anche se molti trader di Forex lo tengono in alta considerazione;
- l’onda c si estende oltre il 138,2% dalla fine dell’onda a e, come per le precedenti categorie, ciò segnala un consolidamento su un grado maggiore.
Conoscere il tipo di flat che il mercato sta formando è di vitale importanza per l’interpretazione della teoria di Elliott. Ci sono situazioni in cui non è possibile che si formi un dato pattern, a meno che non contenga un determinato tipo di flat. Si può pertanto fare trading su un pattern del genere con una certa fiducia. Di tutti i tre tipi di onda correttiva (flat, zig-zag e triangoli), i flat sono i più numerosi e i più complicati. L’articolo seguente sarà dedicato ai possibili tipi di zigzag e a come interpretarli sulla base del livello di ritracciamento dell’onda b e della lunghezza dell’onda c a seguire.
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- Technical analysis of the financial markets: A comprehensive guide to trading methods and applications. Murphy, John J. Penguin, 1999.
- “Prediction Models of Financial Markets Based on Multiregression Algorithms.” Wilinski, Antoni. The Computer Science Journal of Moldova 19, no. 2 (2011): 178-188.