Yuan cinese

Chinese YuanLa valuta della Repubblica Popolare cinese è nota come Renminbi (tradotto come valuta del popolo) mentre le banconote e le monete prendono il nome di Yuan cinese. È un po’ ciò che accade nel Regno Unito, dove la valuta è conosciuta come Sterling mentre per banconote e monete si usa il termine Pound. Il simbolo usato per lo Yuan è ¥ e ci sono tre codici Forex collegati a questa valuta: RMB, CNY e CNH (che si riferisce alla moneta scambiabile offshore). Lo Yuan cinese è utilizzato in tutta la Repubblica popolare di Cina, ma non a Hong Kong o Macao (salvo alcuni casi), e non è accettato come moneta a corso legale a Taiwan. Ci sono diverse altre nazioni che accettano scambi in Yuan cinese, tra cui il Laos, Cambogia, Corea del Nord, Mongolia, Nepal e Myanmar. Il tasso del CNY è fissato dalla Banca centrale, la Banca Popolare della Cina, e ha una banda di oscillazione stretta basando il suo valore contro diverse valute internazionali. All’inizio, lo Yuan era ancorato al dollaro USA. Negli ultimi anni ci sono stati vari ancoraggi e disancoraggi, l’ultimo dei quali nel 2010. Anche se prima del 2009 il trading internazionale sul CNY era limitato dalle politiche messe in atto dal governo cinese, da allora è stato possibile effettuare delle transazioni dirette in Yuan e sono stati siglati accordi commerciali tra Cina e Thailandia, Russia, Giappone e Vietnam per liquidare le transazioni commerciali in Yuan senza la necessità di convertire la valuta in dollari USA. Lo Yuan si scambia entro una fascia di oscillazione dello 0,5% dal tasso fissato dalla Banca centrale, e il prezzo è stabilito contro un paniere di valute internazionali fra cui quelle di Singapore, Canada, Australia, Russia, Thailandia, Regno Unito, Corea del sud, Giappone, l’Euro e, principalmente, il dollaro USA.

La storia dello Yuan cinese

Quando il partito comunista prese il potere in Cina, diede il via all’emissione di una moneta propria, che ha sostituito le diverse forme di valuta che esistevano nelle varie zone che esso controllava. La prima emissione della moneta unifica si è verificata nel 1948 e, nel 1949, la valuta è stata nominata Renminbi. Per gran parte della sua storia, lo Yuan è stato ancorato al dollaro statunitense, nonché a diverse altre valute occidentali. Tuttavia, dal 1980 si è cercato di impostare il tasso della valuta a un livello più realistico, al fine di renderla più facilmente convertibile. In tempi recenti, a causa dell’apertura del Paese a un’economia di mercato, lo Yuan è stato svalutato per aumentare la capacità della Cina di competere sui mercati export. Nel 2005, lo CNY è stato disancorato dal dollaro US, ma venne poi riagganciato ad esso dal 2008 al 2010, a causa di una crisi finanziaria internazionale. La speranza del governo cinese è che lo Yuan possa diventare una valuta regionale del sud-est asiatico, abbastanza forte da competere con l’Euro e con lo Yen, oltre che un’importante valuta di riserva.

Guida all’economia cinese

L’economia di mercato socialista della Cina è la seconda più grande del in termini di PIL nominale e la più grande in termini di PPP. Fino al 2015, l’economia della Cina ha avuto i più alti tassi di crescita al mondo, con un +10% in media per più di 30 anni. Anche se il settore privato della Cina è in rapida espansione, il settore pubblico è responsabile di una quota molto maggiore dell’economia nazionale, a causa della realtà politica e storica del Paese. L’economia della Cina è fortemente basata sulla produzione, e infatti il paese ha la più grande industria manifatturiera al mondo, essendo il più grande esportatore di merci del mondo. Oltre ad essere un hub di produzione globale, la Cina ha anche il mercato di consumo a più rapida crescita nel mondo, essendo ormai il secondo più grande importatore a livello mondiale. La Cina ha un ruolo chiave nel commercio internazionale, essendo la nazione commerciale più grande al mondo. È membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio dal 2001 e ha negoziato accordi di libero scambio con vari Paesi, tra cui Pakistan, Svizzera, Nuova Zelanda, Corea del sud e Australia.

Anche se le regioni costiere della Cina sono abbastanza industrializzate, le zone dell’entroterra non presentano lo stesso livello di sviluppo. I prodotti agricoli sono comunque essenziali per l’economia cinese, con oltre 300 milioni di persone occupate nel settore dell’agricoltura. La Cina è il principale produttore mondiale di riso ed è anche una delle principali fonti mondiali di mais, frumento, tabacco, arachidi, pesce, soia, patate, carne di maiale e altre colture non alimentari come cotone e olii.

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