Uno zigzag è un’onda correttiva ed è considerato come una struttura a tre onde. Essendo un’onda correttiva, viene etichettato con lettere e non con i numeri: dunque, a – b – c. La bellezza di uno zigzag deriva dal fatto che le onde a e c sono onde impulsive, mentre l’onda b è correttiva. Questo significa che, mentre il pattern complessivo a – b – c è correttivo, due parti di esso sono in realtà impulsive! Va da sé che uno zigzag è l’unica onda correttiva simile a una impulsiva e i trader spesso confondono questi due modelli. In un certo senso, è normale che questo accada, poiché ci sono in realtà due onde impulsive di grado inferiore all’interno dello zigzag. Come nel caso dei pattern flat, anche gli zigzag sono di diversi tipi. Non hanno la stessa varietà dei flat, ma è comunque possibile identificare tre tipi di pattern a zigzag.
La chiave sta nell’onda C
Se nel caso di un pattern flat le differenze fra i vari tipi erano date dal ritracciamento dell’onda b, per i pattern a zigzag il ritracciamento dell’onda b ha una regola chiara: non dovrebbe andare oltre il 61,8% dell’onda a precedente. Detto questo, l’unico elemento per distinguere tra i diversi tipi di zigzag è l’onda c. Prima di andare avanti, bisogna rimarcare ancora una volta che l’onda c di uno zigzag è sempre un’onda impulsiva. Come regola generale, in qualsiasi modello di zigzag l’onda c non può essere più breve dell’onda b, dunque questa opzione dovrebbe essere esclusa dall’inizio. Su questa base, i tre tipi di zigzag sono i seguenti:
L’onda C è inferiore al 61,8% dell’onda A
Questa è la situazione meno frequente: si ha quando l’onda c supera la fine dell’onda a precedente ma ritraccia meno del 61,8% di essa. Ancora una volta, la sezione aurea si rivela essenziale nel valutare il pattern che il mercato sta formando. Detto questo, la cosa più logica da fare è misurare la lunghezza della onda a, prenderne il 61,8% e proiettarlo a partire dalla fine dell’onda b. Tieni a mente che è l’onda c dovrà terminare oltre la fine della precedente onda a. Se la proiezione del 61,8% risultante non è sufficiente, vuol dire che il pattern non è in realtà uno zigzag.
Questo tipo di zigzag è importante poiché richiede un forte ritracciamento in direzione opposta, dunque nel il momento in cui il prezzo supera la fine l’onda a, è logico aspettarsi un forte movimento in senso contrario. La distanza da coprire è un minimo dell’80% dell’intero zigzag e spesso supera il ritracciamento completo. Di conseguenza, possiamo tranquillamente dire che questo tipo di zigzag tende a svanire nel momento in cui il prezzo va oltre la fine dell’onda a.
La lunghezza dell’onda C è tra il 61,8% e il 161,8% dell’onda A
Questo è di gran lunga il set-up più comune per un pattern a zigzag, tanto che quasi il 90% di tutti gli zigzag rientrano in questa categoria. Questi pattern sono talmente comuni da essere chiamati zigzag standard o normali. Per fare trading con uno zigzag standard, bisogna cercare un’onda a con una struttura a cinque onde completata. A ciò dovrebbe fare seguito un ritracciamento minimo dell’1% per l’onda b (se questa è una correzione running è difficile che ritracci molto dell’onda a appena terminata), ma non superiore al 61,8%. La verità è che più l’onda b avanza nel territorio dell’onda a, meno probabile è che il modello sia uno zigzag.
Di conseguenza, un ritracciamento superiore al 38,2% e fino al 50% circa deve essere preso con le pinze e, da questo momento in poi, l’analisi tecnica dovrebbe prendere in considerazione anche altri modelli. Accade spesso che l’onda a e l’onda c – le due onde impulsive – siano simili in struttura e lunghezza. Pertanto, se l’onda a è un’onda impulsiva con estensione alla terza onda, è probabile che anche la quinta onda avrà una struttura simile. Per fare trading su un zigzag di questo tipo, bisognerà impostare sull’onda b un take profit pari alla lunghezza dell’onda a. Anche in uno zigzag doppio o triplo, è probabile che alla fine si formino comunque zigzag standard.
L’onda C è maggiore del 161,8% dell’onda A
Questa situazione si verifica quando lo zigzag fa parte di un triangolo, solitamente un triangolo in contrazione. Uno zigzag di questo tipo può essere un lato intero del triangolo o solo una parte di esso. È altamente improbabile che questo pattern sia parte di uno zigzag doppio o triplo; molto probabilmente, se si trova in una correzione complessa, si tratta di una combinazione doppia o tripla. Tra le due correzioni complesse, il prezzo più probabile formerà una combinazione doppia piuttosto che una tripla. Se l’onda a è un’onda impulsiva con un’estensione alla terza onda, l’onda c dovrebbe allora essere un’onda impulsiva con un’estensione alla quinta onda o un’estensione alla terza onda, in questo caso con una seconda onda molto piccola. In un movimento impulsivo, è normale che una seconda onda piccola sia seguita da una terza onda estesa e questo spiega perché l’onda c è così lunga. Tutti i tre tipi di zigzag sono importanti per capire come funzionano le correzioni complesse e come sono state classificate da Elliott. Infatti, capire le correzioni semplici come zigzag e flat è il primo passo nella comprensione delle correzioni complesse, poiché queste ultime sono formate da correzioni semplici collegate da un’onda di x. Finora abbiamo visto i tipi di pattern flat e zigzag, ma la correzione semplice più comune deve ancora arrivare. Stiamo parlando dei tipi di triangoli e della loro interpretazione, e questo sarà il tema del nostro prossimo articolo qui nell’Accademia di Trading Forex: triangoli in espansione e in contrazione.
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Recommended further readings
- “Pairs trading.” Elliott, Robert J., John Van Der Hoek*, and William P. Malcolm. Quantitative Finance 5, no. 3 (2005): 271-276.
- Some evidence on option prices as predictors of volatility. Edey, M. and Elliott, G., 1992. Oxford Bulletin of Economics and statistics, 54(4), pp.567-578.